Home Speciale salute CON VLAHOVIC HA STRAVINTO LA JUVENTUS DEL POPOLO

CON VLAHOVIC HA STRAVINTO LA JUVENTUS DEL POPOLO

Olè! E’ cominciata la festa dei gol, così esplosiva da crear piacevole sorpresa dopo i tanti lamenti precampionato dedicati alla crisi dei bomber. Alla prima uscita il pessimismo è stato sconfitto dalla preziosa doppietta di Osimhen e Lautaro (chissà a quali livelli è cresciuta la loro quotazione al calcio-borsa arabo) e dal bombardamento della rinnovata Fiorentina voluta dal coraggio di Commisso. E subito in gol – alla seconda uscita – con la maglia dell’Atalanta il presunto oggetto misterioso De Ketelaere che avrebbe spinto il Milan a privarsi di chi l’aveva portato a Milano, Paolo Maldini. E Chiesa? Quanti dubbi su di lui – detto depresso a forza d’infortuni – ed eccolo al secondo minuto di Udinese-Juventus realizzare un gol dei suoi, con classe e potenza. Subito imitato da Vlahovic, il ripudiato-senza-fine più illustre dell’estate che potrebbe aver chiuso il tormentone Lukaku. Nella partita della passione – tifosi contro Allegri – vince la Juve del popolo, Max è virtualmente sconfitto. Almeno per ora. L’Udinese straniera – ma “Furlana” – ha lanciato il mio poulain Lucca. Auguri.
Oddio, è andato a segno anche Immobile, imitato da Di Francesco jr, prodigio del Lecce: è la notte dei sogni azzurri, chissà se Roberto Mancini prova qualche rimpianto mentre vede rinascere i suoi stanchi eroi. Sicuramente se la gode Spalletti che già pensa di schierare i divi risorti contro la Macedonia…
Ecco, pensando alla Nazionale del futuro è ricominciato il mio campionato “sentimentale”: al 9′ di Roma – Salernitana, quando Belotti ha segnato e una lunga seduta al Var lo ha annullato. Che rabbia. Già mi sentivo Mourinho, accerchiato, castigato, perseguitato, imbufalito. Ma al 17′ – quando il Gallo ha cantato per la seconda volta, e che bel gol di testa – l’ho addirittura ingraziato, l’infernale marchingegno: mi aveva appena confermato – dopo un’attesa di 466 giorni – la rinascita del CuoreToro di Calcinate che, arrivato a Roma di nuovo in coppia con Dybala, aveva segnato un gol in 32 partite. E come negare un fragoroso applauso al vecchio Candreva, leader della Salernitana, doppiettista senza tempo? Invochiamo ogni giorno giovani talenti per salvare il calcio italico – ed è giusto – ma ecco che all’improvviso mi tornano in mente – quindici anni dopo – certi giudizi entusiasti che dedicai a Pechino a un ragazzo della Nazionale Olimpica 2008 riapparsa in Cina. Sì, era lui, Antonio Candreva, classe 1987, in forza al Livorno. Un professionista serio e geniale. Rieccolo.
Manca all’appello il Milan, in campo stasera, ma conta poco per l’Azzurro: se va bene si presenterà in rossonero soltanto un italiano, Davide Calabria. Un abbraccio.