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Formazione professionale, competenze digitali e di transizione verde: ecco le nuove regole di accreditamento per gli enti

Vincenzo Colla (Copyright: Regione Emilia-Romagna A.I.C.G. – Autore: Ballardini Pietro)

Una nuova offerta formativa per garantire maggiore competitività sul piano delle competenze digitali e di transizione verde. Offerta sia per i giovani talenti altamente specializzati nel contesto economico regionale, che per gli adulti a rischio di disoccupazione, cui riservare schemi flessibili e personalizzati con percorsi di formazione permanente, per consentire una reale partecipazione al mercato del lavoro.

La Regione Emilia-Romagna adegua la normativa per l’accreditamento degli Enti di formazione accreditati, che attualmente sono 209, per dare maggiore solidità e attualità all’offerta proposta.

“La diffusione della pandemia da Covid 19 ha fatto emergere la necessità dell’adozione delle più innovative tecnologie digitali nei processi organizzativi, gestionali e produttivi- spiega l’assessore regionale alla Formazione, Vincenzo Colla-. L’emergenza climatica, ambientale e le recenti crisi economiche stanno inoltre imponendo, in maniera sempre più stringente, la necessità da parte delle imprese di riorganizzare e innovare i propri modelli produttivi per contribuire alla trasformazione del sistema economico, favorendo una crescita economica duratura che sia attenta a inclusione sociale, tutela dell’ambiente, consumo consapevole e lavoro dignitoso per tutti”.

“In questa rapida evoluzione del mercato del lavoro- aggiunge Colla- si fanno sempre più pressanti le richieste di nuove competenze professionali. Il sistema della formazione professionale è chiamato a rispondere alle nuove sollecitazioni, attrezzarsi per soddisfare le nuove richieste delle imprese e accompagnare le figure fragili”.

 

I requisiti

I requisiti generali individuati dalla Regione riguardano le infrastrutture, la sicurezza e l’accessibilità degli edifici degli enti di formazione, l’affidabilità giuridico-economico–finanziaria, le capacità gestionali e le risorse professionali, le competenze linguistiche, digitali e di transizioni ecologica dei formatori, i requisiti di efficienza ed efficacia, valutati anche rilevando il tasso di soddisfazione degli allievi,  e le relazioni col territorio. Per questi requisiti sono previste delle attività di controllo e monitoraggio da parte della Regione per il rilascio e il mantenimento dell’accreditamento.

La Regione ha inoltre identificato gli ambiti formativi, da quello rivolto agli enti che svolgono attività finalizzate al conseguimento di una qualifica o di un diploma professionale a quello per l’accesso all’occupazione, continua e permanente.

Quindi l’ambito per l’innalzamento delle competenze, anche nel passaggio dall’istruzione al lavoro a quello per gli enti che operano nella cultura e spettacolo, ricerca e Innovazione.

A partire dal 1° gennaio 2023 gli enti di formazione potranno ottenere l’accreditamento sulla base dei nuovi requisiti, in via telematica attraverso una piattaforma informativa in via di costruzione da parte della Regione.