TORINO (ITALPRESS) – Neopatentati e vetture elettriche, sono due mondi che raramente si sfiorano. L’abilitazione alla guida è infatti ancora tutti incentrata su vetture con cambio manuale e motore a combustione, trasmissioni automatiche e motori a batterie appaiono come chimere lontane. Anche se a guidare le auto del futuro saranno soprattutto i 18ennI di oggi.
Nasce per superare questa incongruenza il progetto Pole Position, ideato e realizzato da e-Mobility di Stellantis e Unasca (Unione Nazionale Autoscuole Studi Consulenza Automobilistica). Grazie a specifici training, infatti, gli istruttori delle autoscuole distribuite sul territorio nazionale, avranno il compito di diffondere ai giovani le caratteristiche tecniche della mobilità elettrica ma anche di connettività e guida autonoma. Il progetto è stato presentato oggi nell’e-Village di Stellantis a Torino, contestualmente alla consegna degli attestati di partecipazione ai primi 40 istruttori nazionali coinvolti nel progetto Pole Position. Saranno loro a “diffondere” il verbo nel settore autoscuole che si occupa del rilascio di circa un milione di patenti e di quasi tre milioni di rinnovi l’anno.
“Sono convinto che un’adeguata formazione degli istruttori delle scuole guida italiane in materia di elettrificazione della mobilità e di veicoli elettrici costituirà la scelta vincente per formare le nuove generazioni alla mobilità sostenibile” ha spiegato in un messaggio il Ministro, Enrico Giovannini. “La collaborazione nel progetto Pole Position – ha dichiarato Roberto Di Stefano, ceo di e-Mobility – è l’ulteriore conferma che la nostra azienda crede nei giovani e nel loro potenziale, ritenendo fondamentale formarli sui cambiamenti in atto nel settore automotive. Il futuro immediato della mobilità sarà sempre più elettrico, è fondamentale indirizzare i neo-patentati verso una guida più responsabile e sostenibile”. Emilio Patella, Segretario nazionale Autoscuole Unasca, dal canto suo ha spiegato come sia “importante aggiornare gli istruttori di guida sulle nuove forme di mobilità. Dobbiamo tutti insieme contribuire a un cambio di mentalità per fermare il cambiamento climatico in corso. Oltre allo sforzo della ricerca e dei costruttori, occorre l’impegno per cambiare i programmi di esame per conseguire la patente e la mentalità dei nuovi conducenti”.
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