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In Emilia Romagna un punto “fortemente inquinato” tra gli undici campionati dalla Goletta Verde di Legambiente

Degli undici punti monitorati sulla costa, solo uno risulta oltre i limiti di legge. Nel mirino ci sono sempre canali e foci, i principali veicoli con cui l’inquinamento microbiologico, causato da cattiva depurazione o scarichi illegali, arriva in mare.

È questa in sintesi una fotografia scattata lungo le coste dell’Emilia Romagna da un team di tecnici e volontari di Goletta Verde, la storica campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio ed all’informazione sullo stato di salute delle coste e delle acque italiane. A parlarne, nel corso di una conferenza stampa tenuta stamane a Cesenatico (FC), Andrea Minutolo, responsabile scientifico nazionale di Legambiente, Lorenzo Mancini, direttore di Legambiente Emilia Romagna, Valentina Montalti, assessore all’Ambiente di Cesenatico, Francesco Occhipinti, presidente di Legambiente Forlì-Cesena e Giuseppe Bortone, direttore generale di ARPAE.

La conferenza stampa è stata anche l’occasione per tracciare il bilancio della tappa emiliano romagnola di Goletta Verde, alla luce delle problematiche che vive la costa regionale: energia, rifiuti, illegalità, consumo di suolo ed erosione.

Rispetto i temi trattati l’ira di Legambiente si sofferma ancora una volta sulle esternazioni relative all’impianto eolico offshore a largo delle coste riminesi. All’incontro di Riccione del 18 luglio scorso l’assessore regionale alla green economy Vincenzo Colla ha parlato infatti di scontro tra bellezza e ambiente, evidentemente dimenticando la linea di urbanizzato senza soluzione di continuità che funesta il paesaggio romagnolo.

Nella seconda parte della mattinata, invece, sono state premiate alcune realtà turistiche virtuose della costa, individuate da Legambiente Emilia Romagna nell’ottica di sostenere e promuovere quel turismo virtuoso che ha subito più di altri settori il peso della pandemia. Si tratta di B&B ecosostenibile “Sasso Erminia” di Andrea Zanzini a Secchiano di Novalfeltria (Rn), il Camping Marecchia di Osvaldo Mancini a Ponte Messa (Rn), l’Hotel Fabrizio di Vally Balducci a Rimini , e il Bagno Sport 70 di Fulvio Sanulli a Cesenatico (Fc).

Per la prima volta quest’anno la campagna ambientalista non segue il classico itinerario coast to coast a bordo dell’imbarcazione, che si prende una piccola pausa nel rispetto delle restrizioni per il distanziamento fisico imposte dalla pandemia. Il viaggio ideale lungo la Penisola vive infatti di una formula inedita, ma che ugualmente punta a non abbassare la guardia sulla qualità delle acque e sugli abusi che minacciano le coste italiane.

La 34esima edizione di Goletta Verde vede come partner principali CONOU, Consorzio Nazionale per la Gestione, Raccolta e Trattamento degli Oli Minerali Usati, e Novamont, azienda leader a livello internazionale nel settore delle bioplastiche e dei biochemicals. Partner sostenitore è invece Ricrea, Consorzio nazionale per il riciclo e il recupero degli imballaggi in acciaio. La campagna 2020 è inoltre realizzata con il contributo di Fastweb. Media partner è la Nuova Ecologia.

 

Il dettaglio delle analisi di Goletta Verde

È bene ricordare che il monitoraggio di Legambiente non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, ma punta a scovare le criticità ancora presenti nei sistemi depurativi per porre rimedio all’inquinamento dei nostri mari, prendendo prevalentemente in considerazione i punti scelti in base al “maggior rischio” presunto di inquinamento, individuati dalle segnalazioni dei circoli di Legambiente e degli stessi cittadini attraverso il servizio SOS Goletta. Foci di fiumi e torrenti, scarichi e piccoli canali che spesso troviamo sulle nostre spiagge rappresentano i veicoli principali di contaminazione batterica dovuta alla insufficiente depurazione dei reflui urbani o agli scarichi illegali che, attraverso i corsi d’acqua, arrivano in mare. Le località costiere, inoltre, spesso pagano problematiche che si estendono fino ai comuni dell’entroterra. La denuncia sulle carenze depurative da parte di Legambiente vuole provare a superare questo deficit cronico, anche per tutelare il turismo e le eccellenze dei territori. Il monitoraggio delle acque in Emilia Romagna è stato eseguito dal 6 all’8 luglio scorsi da volontari e volontarie dell’associazione.

I parametri indagati sono microbiologici (Enterococchi intestinali, Escherichia coli) e vengono considerati come “inquinati” i campioni in cui almeno uno dei due parametri supera il valore limite previsto dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) e “fortemente inquinati” quelli in cui i limiti vengono superati per più del doppio del valore normativo.

In Emilia Romagna sono stati cinque i punti monitorati dalla Goletta Verde in provincia di Rimini. Il punto sulla foce del torrente Marano, nel comune di Riccione, è stato giudicato “fortemente inquinato”. Entro i limiti gli altri quattro punti indagati in provincia: si tratta del punto sulla spiaggia a sud della foce dell’Uso, tra i territori comunali di Bellaria e Igea Marina, della foce del Marecchia a Rimini, del punto in spiaggia a nord del Rio Melo, in località Miramare a Riccione e del punto sulla spiaggia sud, sulla foce del torrente Ventena a Cattolica.

Quattro i punti analizzati anche in provincia di Ravenna, tutti risultati entro i limiti di legge. Sono il punto sulla spiaggia a nord del canale di destra del Reno, in località Casal Borsetti, la spiaggia nord nei pressi della foce del Lamone, la foce del fiume Uniti in località Lido di Dante, tutti punti nel territorio comunale di Ravenna; e il punto sulla foce del fiume Savio, in località Lido di Savio a Cervia.

Entro i limiti anche il punto sulla foce del canale navigabile di Porto Garibaldi, nel comune di Comacchio (Ferrara) e sulla foce del Rubicone, in località San Mauro Mare, nel territorio comunale di San Mauro Pascoli (Forlì-Cesena).

Il lavoro di analisi e ricerca è stato possibile anche grazie alla partnership tecnica in Emilia Romagna con il laboratorio Tentamus – Agriparadigma di Ravenna.

“Quest’anno è stata centrale la partecipazione attiva da parte dei volontari dei circoli territoriali, che oltre ad aver animato e reso molto partecipata questa particolare tappa sono stati formati e seguiti dal nostro ufficio scientifico nelle attività di monitoraggio – ha dichiarato nel corso dell’incontro con la stampa Lorenzo Mancini, direttore di Legambiente Emilia Romagna – il risultato delle analisi, in linea con le annate precedenti e che non rileva particolari criticità, è frutto anche dell’efficacia degli interventi messi in campo in precedenza. Non bisogna però abbassare la guardia: non sono mancati durante le stagione divieti temporanei di balneazione, in particolare a seguito delle piogge. Ancora poi torna il Torrente Marano a Riccione, fortemente inquinato e oggetto di un nostro precedente esposto. Criticità su cui da diversi anni chiediamo un intervento”.

“La fotografia positiva scattata da Goletta Verde n Emilia Romagna quest’anno – ha evidenziato il responsabile scientifico nazionale di Legambiente Andrea Minutolo – è figlia anche di una stagione balneare partita in ritardo e che inevitabilmente ci sta facendo vedere come potrebbero essere le località turistiche senza uno smisurato carico antropico che, invece, potrebbe mandare in sofferenza gli impianti di depurazione come avvenuto nelle stagioni precedenti. Il dato della foce del torrente Marano è un campanello di allarme da non sottovalutare per affrontare al meglio il proseguimento della stagione che vedrà probabilmente crescere notevolmente le presenze turistiche sulla costa”.