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246° Anniversario della Fondazione della Guardia di Finanza: bilancio attività E-R anno 2019 e gennaio-maggio 2020

La Guardia di Finanza celebra oggi il 246° anniversario della sua fondazione. Quasi 250 anni al servizio del Paese!
La ricorrenza quest’anno si inserisce in uno scenario “particolare”, attesi i tragici eventi determinati dall’emergenza pandemica dovuta alla diffusione del COVID-19, che ha inciso in modo drammatico, sia sul piano sociale che su quello economico, su tutto il nostro Paese e su tutta la collettività.
La cerimonia di celebrazione, a carattere meramente interno, presieduta dal Comandante Regionale, Gen. D. Giuseppe Gerli, viene tenuta, infatti, in forma volutamente raccolta, alla presenza dei Comandanti di Reparto e di una rappresentanza di militari, incentrata sul ricordo di tutti i caduti del Corpo.

Anche quest’anno, tuttavia, la Guardia di Finanza vuole, con la ricorrenza, riportare all’attenzione dei cittadini l’importanza delle proprie ultra-centenarie tradizioni, fondate sul quotidiano impegno dei propri uomini e sulla loro professionalità spesa in favore di tutta la collettività.
Anche all’interno di questa particolare cornice, la Guardia di Finanza si afferma come forza di polizia economico-finanziaria altamente specializzata, principale punto di riferimento, tra le Istituzioni, per il presidio delle libertà fondamentali sancite dalla nostra Costituzione. Ruolo, questo, attestato dal quotidiano agire dei Reparti del Corpo a contrasto della criminalità economica, dell’evasione fiscale e contributiva, degli sprechi di denaro pubblico, della corruzione.

Questo è il senso profondo della missione istituzionale affidata alla Guardia di Finanza, prerogativa che gli consente di ricoprire una fondamentale funzione sociale al servizio dei cittadini e della collettività. Forte di queste riconosciute solide fondamenta su cui poggia, il Corpo è, pertanto, orgoglioso di ricordare il suo 246° Anniversario, augurandosi di conseguire traguardi operativi sempre più rilevanti che possano anche concorrere alla ripresa economica del Paese nonostante l’attuale dolorosa e problematica congiuntura.
La festa anniversaria costituisce circostanza per far conoscere alla cittadinanza i risultati delle attività svolte dalle Fiamme gialle emiliano-romagnole nel 2019, nonché nei primi cinque mesi del corrente anno, spesi, questi ultimi, ad adeguare il dispositivo del Corpo a percorrere ambiti operativi correlati alla situazione emergenziale epidemiologica con il fine di sostenere l’economia sana della Regione ed attenuare la situazione di sofferenza e di difficoltà patita da cittadini, imprese e professionisti.

ANNO 2019

Nel 2019 l’azione operativa si è costantemente indirizzata ad assicurare condizioni di giustizia sociale e di equità, garantendo, quotidianamente, il contrasto alle illegalità economicofinanziarie emergenti dal contesto territoriale regionale, a garanzia del recupero delle risorse finanziarie necessarie per il sostentamento delle esigenze pubbliche, nel solco dei principi fondamentali di equità contributiva e libertà economica definiti e garantiti dalla nostra carta costituzionale.
L’ampiezza e l’eterogeneità dei fenomeni illeciti sono stati affrontati dal Corpo con approccio trasversale, indirizzato a coglierne tutti gli aspetti, sia sul piano giudiziario-amministrativo che su quello economico-patrimoniale.
L’attività operativa, soffermatasi sulle fenomenologie illecite che danneggiano i cittadini e gli imprenditori onesti, ha prodotto l’esecuzione di 56.334 interventi ispettivi focalizzandosi nel contrasto:

– all’evasione, all’elusione e alle frodi fiscali;

– agli illeciti in materia di spesa pubblica e all’illegalità nella pubblica amministrazione;

– alla criminalità organizzata ed alla criminalità economico-finanziaria, attraverso l’aggressione sistematica dei patrimoni illeciti;

– lo svolgimento di attività investigative, operate sia d’iniziativa sia sviluppando le oltre 5.505 deleghe d’indagine assegnate dalla Magistratura Ordinaria e Contabile (Corte dei Conti), oltre 5.248 quelle portate a conclusione;

– l’azione di contrasto ai traffici illeciti e concorso al dispositivo di ordine e sicurezza pubblica.

In tali contesti, sono state sviluppate inchieste mirate, supportate da specifiche “analisi di rischio” e basata sulla valorizzazione delle banche dati in uso al Corpo, che hanno consentito di operare una attenta selezione dei target e, soprattutto, per focalizzare l’attenzione sui contribuenti disonesti. I risultati raggiunti nell’anno in esame a seguito delle azioni esperite sono riepilogati di seguito, per comparti d’intervento.

Lotta all’evasione, all’elusione e alle frodi fiscali

La lotta all’evasione fiscale, quale obiettivo prioritario della missione di polizia economica e finanziaria affidata alla Guardia di Finanza, si è sviluppata, in conformità alle linee d’indirizzo fissate dal Ministro dell’Economia e delle Finanze, contrastando i fenomeni maggiormente lesivi per il bilancio dello Stato, quali le frodi tributarie, l’evasione fiscale internazionale e l’economia sommersa, che per le loro caratteristiche ed insidiosità richiedono una appropriata azione d’intelligence, analisi di rischio e incisive metodologie d’intervento, tipiche di una forza di polizia.

A tal fine, l’attività del Corpo è stata orientata a colpire nella loro globalità quei fenomeni che si connotano per la loro capacità di mettere a rischio contemporaneamente più interessi economici e finanziari, mediante una gestione dinamica e flessibile dei carichi ispettivi e dei modelli operativi. Questi sono stati modulati in funzione delle intrinseche caratteristiche dei fenomeni evasivi e delle peculiarità dei contesti territoriali, allo scopo di attribuire priorità assoluta alle attività operative in grado di condurre a risultati concreti in termini di recupero di imposte evase.

In tale ambito sono stati eseguiti, tra verifiche e controlli, 3.973 interventi a tutela degli interessi erariali comunitari, nazionali e locali, pervenendo alla denuncia di 1.316 soggetti (di cui 12 tratti in arresto) soprattutto per reati fiscali quali l’emissione di fatture per operazioni inesistenti e la presentazione di dichiarazioni fraudolente. La base imponibile risultata sottratta a tassazione è stata pari a oltre 2 miliardi di euro (base imponibile netta).
L’attività di intelligence e di controllo del territorio ha consentito di accendere i riflettori su 64 casi di evasione fiscale internazionale perpetratisi anche mediante la cd. “esterovestizione”, caratterizzata da fittizi trasferimenti all’estero della residenza di persone fisiche e/o di società. Solo in tale comparto è stata rilevata una base imponibile sottratta a tassazione pari a circa 153 milioni di euro.

Per quanto concerne l’IVA (la cui evasione è pari a quasi 400 milioni di euro) particolare attenzione è stata rivolta anche alle frodi carosello: sono 264 i casi scoperti di evasione dell’I.V.A., persino mediante società “cartiere” o “fantasma”, anche attraverso indebite compensazioni, con una maggiore imposta constata I.V.A pari a 225.229.552 euro.

Sono stati scoperti 653 “evasori totali” (soggetti risultati completamente sconosciuti al fisco) che hanno evaso complessivamente € 240.187.641 di IVA.

La lotta al lavoro sommerso investe la tutela della Sicurezza economico- finanziaria affidata alla Guardia di Finanza sotto diversi profili. È un fenomeno, infatti, che difficilmente si presenta isolato, in quanto nella maggior parte dei casi risulta connesso ad altre manifestazioni di illegalità (che vanno dall’evasione fiscale e contributiva, allo sfruttamento dell’immigrazione clandestina, alle frodi in danno del sistema previdenziale, alla produzione e commercio di merce contraffatta). La piena consapevolezza degli effetti distorsivi del “lavoro nero” spinge la Guardia di Finanza a mantenere alta l’azione di contrasto, e ciò ha prodotto nell’anno in esame l’individuazione di 471 datori di lavoro che hanno impiegato 1.931 lavoratori irregolari; 565 sono risultati i lavoratori “in nero”.

Costante è stata, inoltre, l’azione di “aggressione” ai patrimoni riconducibili ai responsabili delle frodi fiscali scoperte che ha condotto al sequestro di disponibilità finanziarie per oltre 100 milioni di euro.
Nel contempo è stata richiesta all’Autorità Giudiziaria l’emissione di ulteriori provvedimenti di sequestro per circa 704 milioni di euro.

Particolarmente efficace, infine, si è rivelata l’azione di servizio volta al contrasto alle frodi nel settore delle “accise” (imposta sulla produzione e sui consumi). In tale ambito sono stati effettuati 241 interventi e denunciati all’Autorità Giudiziaria 7 soggetti nonché sottoposti a sequestro kg. 138.793 di prodotti energetici, con un relativo consumo in frode accertato di kg. 792.424.

Fortemente intensificate anche le indagini contro il commercio internazionale della fauna e della flora in via di estinzione, tutelate dalla Convenzione di Washington (c.d. C.I.T.ES.): nel 2019 i Reparti emiliano-romagnoli hanno eseguito, negli spazi doganali, 688 controlli, partecipando, alle principali operazioni internazionali congiunte nel settore.

Contrasto agli illeciti in materia di spesa pubblica e all’illegalità nella pubblica amministrazione

Accanto alla tradizionale lotta all’evasione fiscale e contributiva, la Guardia di Finanza dell’Emilia Romagna ha consolidato lo sforzo operativo nel settore della “tutela della spesa pubblica”. Infatti, nell’ottica di garantire che i fondi pubblici disponibili siano effettivamente e proficuamente impiegati per finalità di rilancio dell’economia o di sostegno alle situazioni di maggiore disagio socio-economico, le attività di controllo sono state orientate verso l’individuazione degli illeciti perpetrati a danno dei bilanci dell’Unione Europea, dello Stato e degli Enti locali. In questo senso, la strategia di contrasto approntata si è snodata lungo una duplice direttrice, che ha riguardato, da un lato, l’organizzazione di campagne di controllo sui percettori di erogazioni pubbliche distribuite con finalità di ausilio per le fasce sociali in difficoltà economica (“Prestazioni Sociali Agevolate”, “ticket sanitari”, “reddito di cittadinanza”) e dall’altro, l’esecuzione di accertamenti mirati su flussi di spesa più significativi incidenti a vario titolo sulle risorse pubbliche. L’azione operata in tale ambito dalle Fiamme Gialle della regione, si è concretizzata nell’esecuzione di oltre 1.400 interventi. Le operazioni di servizio svolte han condotto alla scoperta, nel 2019, di casi di illegittima percezione ovvero di indebite richieste di finanziamenti pubblici, comunitari e nazionali, per oltre 15 milioni di euro, con la denuncia all’Autorità Giudiziaria di 30 soggetti.
A seguito delle 410 indagini ed interventi conclusi nell’anno per reati contro la Pubblica Amministrazione (quali corruzione, concussione e peculato), sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria 52 soggetti, di cui 6 tratti in arresto.

Sono attività, quelle sintetizzate, che hanno quasi sempre una ricaduta sul versante erariale, nell’ambito del quale sono stati segnalati alla Magistratura contabile danni per circa 35 milioni di euro, a carico di 155 soggetti.

I circa 700 controlli volti a verificare la sussistenza dei requisiti di legge previsti per l’erogazione di prestazioni sociali agevolate e per l’esenzione del ticket sanitario, hanno evidenziato una percentuale di irregolarità pari al 54% dei casi, con un numero di soggetti denunciati pari a 27.

Con specifico riguardo al comparto della spesa previdenziale, le frodi più consistenti hanno interessato prestazioni assistenziali (assegni sociali, pensioni di guerra, invalidità civile e altre), con oltre 1 milione di euro di indebite percezioni.

I 13 controlli volti alla verifica dei requisiti per l’ottenimento del “reddito di cittadinanza” hanno sortito una percentuale di irregolarità pari all’84,62%, con la denuncia all’Autorità Giudiziaria di 7 soggetti.

Nel più generale settore della tutela della legalità nella Pubblica Amministrazione, sono state denunciate 102 persone per reati in materia di appalti (sono stati controllati appalti pubblici per un ammontare complessivo di oltre 106 milioni di euro, da cui sono emerse irregolarità per oltre 75 milioni di euro) e di corruzione.
Nel complessivo comparto del contrasto agli illeciti in materia di spesa pubblica sono stati eseguiti sequestri per oltre 16 milioni di euro.

Contrasto alla criminalità organizzata ed alla criminalità economico-finanziaria

L’impegno della Guardia di Finanza a contrasto della criminalità organizzata è finalizzato ad intercettare ed aggredire i patrimoni illecitamente accumulati attraverso l’esecuzione di investigazioni patrimoniali e l’inoltro di proposte di sequestro in applicazione della normativa antimafia. In tale contesto, nel quale agiscono sinergicamente il Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (S.C.I.C.O.) con il Gruppo di Investigazione sulla Criminalità Organizzata di Bologna e tutti i Reparti territoriali, sono state eseguite 96 investigazioni di natura economico-patrimoniale, in virtù delle facoltà concesse dalla normativa cd. “antimafia”, a carico di soggetti condannati e indiziati di appartenere ad
associazioni mafiose ovvero dei loro prestanome, che hanno prodotto accertamenti nei confronti, complessivamente, di 543 soggetti (334 persone fisiche e 209 società).
In tale ambito è stato possibile sottoporre a sequestro beni mobili ed immobili (auto, motoveicoli, appartamenti, capannoni industriali), nonché quote societarie e disponibilità finanziarie per un valore di circa 30 milioni di euro e formulare proposte di sequestro, al vaglio dell’Autorità Giudiziaria, per ulteriori 218 milioni di euro.
Inoltre, si è pervenuti alla confisca di beni mobili e immobili, nonché di quote societarie e disponibilità finanziarie per un valore complessivo di circa 322 milioni di euro.
Il citato dispositivo “antimafia” è stato altresì esteso ai soggetti connotati da pericolosità economico-finanziaria (ossia coloro che per condotta e tenore di vita, debba ritenersi che vivano abitualmente, anche in parte, con i proventi derivanti da ogni genere di attività delittuosa, in particolare di natura tributaria, societaria, fallimentare, ecc..) e ciò ha consentito, complessivamente, di effettuare 38 accertamenti e sottoporre a sequestro beni per un valore di oltre 11 milioni di euro, formulare proposte di sequestro, al vaglio dell’Autorità Giudiziaria, per circa 82 milioni di euro e pervenire alla confisca di beni per un controvalore di oltre 22,5 milioni di euro.

Sono stati eseguiti 4.260 accertamenti a seguito di richieste pervenute dai Prefetti della Repubblica, la maggior parte dei quali riferiti alle verifiche funzionali al rilascio della documentazione antimafia.

Le indagini nel settore della polizia economica hanno consentito di individuare oltre 46 milioni di euro oggetto di riciclaggio con la denuncia all’Autorità Giudiziaria di 60 soggetti e sequestri per circa 51 milioni di euro. Inoltre è stato accertato autoriciclaggio per circa 97 milioni di euro nei confronti di 55 soggetti deferiti all’A.G. ed operati sequestri, anche in questo caso, per circa 51 milioni di euro.

Nelle inchieste svolte nei settori dei reati societari e fallimentari sono stati denunciati 355 soggetti ed operati sequestri di beni per un valore pari a oltre 182 milioni di euro, su un totale di patrimoni risultati distratti di circa 225 milioni di euro.

I controlli svolti presso i porti e gli aeroporti, in entrata e/o in uscita dal territorio nazionale, ai fini della verifica del rispetto delle norme sulla circolazione transfrontaliera di valuta, hanno permesso di intercettare valori pari a circa 4,2 milioni di euro, verbalizzare 234 soggetti per avere trasportato valuta in eccedenza rispetto al limite consentito, nonché di sequestrare valori per oltre 76.500 euro.
Nel comparto operativo dedicato alla sicurezza della circolazione dell’euro sono stati infine denunciati 123 soggetti, con l’esecuzione di sequestri di valute, titoli, certificati e valori bollati contraffatti per un valore complessivo di oltre 270 mila di euro.

Lotta alla contraffazione, alla pirateria audiovisiva ed informatica

In tale ambito, che comprende anche la tutela del “made in Italy” e la sicurezza dei prodotti posti in commercio, sono state denunciate 200 persone.
I prodotti illegali sequestrati sono stati circa 9,5 milioni, perché contraffatti, “piratati”, pericolosi o recanti falsa o fallace indicazione di origine o provenienza.
Nello specifico sono stati eliminati dal mercato 2.154.000 beni di consumo, 7.096.268 capi di abbigliamento oltre a 244.000 apparecchi elettronici e giocattoli.

Contrasto al gioco illegale

L’attività operativa dei Reparti in tale comparto è diretta a contrastare tutte le implicazioni dei fenomeni di illegalità connessi: dal mancato pagamento dei tributi previsti, all’assenza delle concessioni e autorizzazioni di legge, alla corrispondenza delle caratteristiche dei giochi rispetto ai requisiti previsti dalla normativa, all’infiltrazione di organizzazioni criminali nella gestione delle attività di gioco, spesso utilizzate come canale per il riciclaggio di proventi derivanti da altre attività criminose.
Su 318 interventi effettuati nell’anno in esame presso sale giochi e centri di scommesse al fine di controllare il regolare adempimento delle disposizioni di legge vigenti nello specifico settore, sono state riscontrate irregolarità nel 12% dei casi. In tale comparto, sono state concluse 15 deleghe di indagini di polizia giudiziaria (8 in materia di giochi illegali e 7 in tema di scommesse illegali).

Lotta ai traffici di droga, di merci di contrabbando e valuta falsa

Nel 2019 i Reparti del Corpo hanno sequestrato circa 930 kg di droga a carico di 606 soggetti, 103 dei quali tratti in arresto.

In occasione dei 185 interventi contro le frodi doganali e il traffico di sigarette di contrabbando, sono stati sequestrati 689 kg di tabacchi lavorati esteri, con la denuncia di 30 soggetti (di cui 25 tratti in arresto) e la verbalizzazione di tributi evasi per oltre 3 milioni di euro.
Nell’attività di contrasto al falso monetario sono state sequestrate banconote false per un valore complessivo di oltre 230.000 euro, nonché verbalizzati 123 soggetti.

Concorso nei servizi di ordine e sicurezza pubblica

L’impegno concorsuale del Corpo nella tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica è stato confermato, altresì, nell’ambito delle recenti direttive emanate dal Ministero dell’Interno per la gestione delle manifestazioni pubbliche e di eventi di particolare rilevanza, cui la Guardia di Finanza dell’Emilia Romagna partecipa con l’impiego dei militari specializzati Anti Terrorismo Pronto Impiego “AT-P.I.” in forza alle sedi di Bologna, Modena, Ravenna e Piacenza.

Nel generale contesto del concorso al mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica, rientrano anche gli eventi di respiro internazionale caratterizzati dalla contemporanea presenza di numerose Autorità estere. In particolare, nel corso del 2019, i citati Reparti specializzati hanno partecipato a 52 dispositivi interforze per la tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica.

ANNO 2020

Nei primi cinque mesi del 2020, l’Emilia Romagna ha affrontato una delle prove più delicate e difficili, risultando tra le regioni a più alta diffusione di contagi da COVID-19.
La propagazione dell’epidemia ha rivoluzionato anche il lavoro della Guardia di Finanza, la cui azione si è sviluppata sia sotto il profilo del mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica (assicurato in concorso con le altre Forze di Polizia e finalizzato al contrasto di comportamenti inosservanti delle misure restrittive adottate dall’Autorità di Governo per limitare l’espandersi dell’epidemia) che in termini più specificamente aderenti alle prerogative di polizia economico-finanziaria attribuite al Corpo.

Nel conteso pandemico, i Reparti emiliano-romagnoli hanno operato, fin dai primissimi giorni, mettendo in campo nei mesi di lockdown una media giornaliera di oltre 400/500 militari, che hanno dato corso ad oltre 58.000 controlli a persone (di cui oltre 300 in mare) e ad oltre 67.000 controlli ad esercizi commerciali (quasi 262 sono risultati i soggetti, a vario titolo, denunciati per violazioni commesse nel periodo dell’emergenza, di cui 2 tratti in arresto).

In conformità alle specificità della Guardia di Finanza, sono stati, inoltre, effettuati numerosi interventi operativi, che hanno portato al sequestro di ingenti quantitativi di dispositivi di protezione individuale (quasi 2 milioni di mascherine di ogni tipo), circa 205.000 confezioni di gel disinfettanti/spray igienizzanti, circa 18.000 pezzi di altro materiale (guanti in lattice, parti di dispositivi medici di ventilazione, visiere protettive facciali, prodotti farmaceutici).

Direttamente connessa alle attribuzioni del Corpo è stata la collaborazione con le Prefetture, che si è sostanziata in accertamenti tesi alla verifica delle comunicazioni inoltrate all’Autorità di pubblica sicurezza per dimostrare l’esistenza di una relazione economico-commerciale di alcune attività d’impresa con quelle appartenenti alle filiere ritenute essenziali, ai sensi delle norme sul lockdown, e quindi autorizzate a rimanere in attività nel periodo di chiusura. In tale ambito i Reparti dell’Emilia Romagna hanno condotto accertamenti nei confronti di oltre 12.000 aziende accertando irregolarità in 400 casi.

A seguito dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, il Corpo ha rivolto la propria azione contro gli illeciti economico-finanziari che, nel particolare momento che sta vivendo il Paese, destano maggiore preoccupazione: usura, riciclaggio, truffe e frodi in danno della popolazione, anche on line, pratiche commerciali scorrette e pericolose per i consumatori, manovre distorsive sui prezzi, indebite percezioni di risorse pubbliche, reati contro la Pubblica Amministrazione, frodi nelle pubbliche forniture e, più in generale, violazioni al Codice degli appalti.

Con riguardo al contrasto all’infiltrazione della Criminalità Organizzata nel tessuto economico del paese, nei primi cinque mesi del 2020 sono stati svolti accertamenti patrimoniali nei confronti di 233 soggetti (100 persone fisiche e 133 persone giuridiche), con beni mobili, immobili, aziende, quote societarie e disponibilità finanziarie, di valore pari a circa 49 milioni di euro, proposti all’Autorità Giudiziaria per il sequestro. I provvedimenti di sequestro e confisca operati in applicazione della normativa antimafia hanno invece raggiunto, rispettivamente, la quota di oltre 21,5 milioni di euro e di oltre 1,6 milioni di euro.

Incessante, anche su questo fronte, si è rivelata la collaborazione istituzionale con le Autorità Prefettizie attraverso l’esecuzione di 1.569 accertamenti a seguito di richieste pervenute dai Prefetti della Repubblica, la maggior parte dei quali riferite alle verifiche funzionali al rilascio della documentazione antimafia.

Sul fronte della tutela del mercato dei capitali, nel medesimo arco temporale, le attività sono state svolte, in linea con l’evoluzione del contesto esterno, riservando prioritaria attenzione alle condotte più marcatamente illegali e fraudolente. L’impegno profuso in tale comparto operativo, si è concretizzato con il sequestro di beni per un valore di circa 37 milioni di euro a seguito di 31 interventi in materia di riciclaggio e auto-riciclaggio. A oltre 315 mila euro ammontano, altresì, complessivamente i sequestri operati nei confronti di soggetti ritenuti responsabili del reato di usura.

Traendo forza dalle specifiche prerogative attribuitegli il Corpo è ora pronto a dar fondo a tutta la tenacia e l’energia a disposizione, per contrastare ogni manifestazione di illegalità fraudolentemente connessa all’emergenza epidemiologica, che possa risultare distorsiva dei mercati ovvero che depauperi indebitamente risorse pubbliche o ancora che rechi danno all’onesto tessuto economico produttivo ancora pervaso dalla crisi in atto.