Attuare subito le misure del Fondo europeo per la pesca, in particolare sbloccando il pagamento di arretrati e contributi, con iniezione di liquidità e una generale semplificazione delle procedure. Sono i primi passi per dare un aiuto al settore della pesca, duramente colpito dall’emergenza coronavirus, che ha visto un calo generalizzato dei prezzi e della domanda di mercato e la difficoltà a mantenere le condizioni di sicurezza per i lavoratori. Sono le richieste dell’assessore regionale all’Agricoltura e agroalimentare, Alessio Mammi,contenute nella lettera inviata alla ministra delle Politiche agricole, Teresa Bellanova.
“Il comparto della pesca e dell’acquacoltura, già di per sé fragile – afferma Mammi -, si trova adesso in una situazione di gravissima difficoltà, per gli effetti economici prodotti dal contraccolpo della pandemia da Covid-19 sulle attività economiche. Le aziende, prevalentemente piccole, medie o microimprese, si trovano a dover fronteggiare la riduzione del fatturato, il forte calo dei prezzi di prima vendita e una diminuzione nelle vendite di oltre il 50%. Inoltre, per l’acquacoltura il calo delle vendite a medio termine potrebbe comportare la perdita di buona parte della produzione, con danni ingentissimi, e il rischio elevato di compromettere l’intera stagione se, com’è sfortunatamente prevedibile, non si tornerà entro breve tempo alla normalità”.
Un importante passo, secondo la Regione, è la modifica del Regolamento generale sui fondi europei (il 1303 del 2013) per dar modo di erogare un anticipo alle imprese almeno fino al 70% a fronte di garanzia fideiussoria e di consentire l’inserimento degli anticipi nelle domande di pagamento, cosa che al momento non è possibile. Questo permetterebbe di non perdere le risorse comunitarie, dare liquidità alle aziende, certificare la spesa e semplificare le attività di istruttoria della rendicontazione.
La Regione chiede poi al Ministero, in accordo con le rappresentanze regionali della categoria, di accelerare il pagamento degli arretrati previsti per il fermo pesca dal Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (Feamp) relativi a parte del 2017 e alle annualità 2018 e 2019; facilitare l’erogazione dei contributi anche attraverso una semplificazione della rendicontazione e infine snellire i controlli, anche rinviando il sopralluogo a una fase successiva.
Tra le misure richieste anche la semplificazione dei metodi di calcolo dei contributi per le imprese di acquacoltura che hanno subito danni, e una rimodulazione delle somme disponibili per interventi più utili e attraenti per le imprese./