Confagricoltura è compatta nel condannare la decisione della Commissione Unica nazionale suini da macello di non quotare il prodotto, per comportamenti strumentali della parte acquirente. «Non svendete i suini da macello – al di sotto del prezzo di €. 1,60 + premio + iva -, anche a costo di rinviare i carichi degli animali», è l’appello di Confagricoltura Emilia Romagna agli allevatori.
L’organizzazione agricola osserva che, nella seduta di ieri, «c’erano tutte le condizioni per un aumento delle quotazioni che è stato deliberatamente ostacolato, con una precisa strategia, impedendo la quotazione in base alla realtà oggettiva». Una tattica che ha un obiettivo ben chiaro, quello di non prendere atto dell’inversione di tendenza rispetto al calo delle quotazioni registrato nelle ultime settimane che, da metà gennaio a metà febbraio, è stato del -5%.
«Questi scontri non giovano a nessuno. Non è attraverso tali azioni che si sviluppa la suinicoltura italiana. Bisogna invece fare squadra all’interno del sistema al fine di creare valore e reddito lungo la filiera. Occorre puntare su una politica di valorizzazione del suino Dop per rafforzare le filiere tipiche del territorio, ad alto valore aggiunto. Solo così ridaremo equilibrio e capacità di tenuta al comparto; ed eviteremo altresì che la sostenibilità economica delle filiere finisca sempre per gravare solo su alcune parti dell’animale», conclude Confagricoltura Emilia Romagna.