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Cinema. Berlino, prima visione internazionale per il film di Giorgio Diritti sul pittore Ligabue

Il film “Volevo nascondermi”, sostenuto dal Fondo audiovisivo regionale, in gara nel concorso ufficiale della Berlinale. E in contemporanea, a Bologna, installazione multimediale sull’opera dell’artista proiettata sulle pareti di palazzo d’Accursio

Bologna – Grande festa per il cinema made in Emilia-Romagna con la prima del film “Volevo Nascondermi”, del regista bolognese Giorgio Diritti sulla vita del pittore Antonio Ligabue, in concorso al prestigioso Festival internazionale di Berlino. Alla proiezione del film, sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna, sarà presente il 21 febbraio (ore 22) il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini.

Anticiperà la proiezione, a chilometri di distanza, un evento di videomapping sull’opera dell’artista, con gli assessori alla Cultura Massimo Mezzetti e Matteo Lepore che daranno il via alle proiezioni sulle pareti di palazzo d’Accursio, nella facciata d’ingresso alla Biblioteca Sala Borsa. Un’installazione multimediale che unirà idealmente Bologna e Berlino nel nome dell’arte visionaria di Antonio Ligabue, progetto curato e sostenuto da Palomar e realizzato in occasione della partecipazione del film al Festival di Berlino.

“E’ la prima volta che un film sostenuto dal nostro Fondo audiovisivo è in gara in un concorso ufficiale di un grande festival- afferma il presidente Stefano Bonaccini-, ed è ben meritata l’attenzione della giuria nei confronti di Giorgio Diritti, un regista che già ci aveva fatto commuovere con ‘L’uomo che verrà’ sull’eccidio a Monte Sole, e che ora ci farà rivivere la vicenda di un artista visionario la cui memoria è ancora molto presente. L’Emilia-Romagna torna a essere una terra di cinema prodotto e non solo fruito, continuando una tradizione artistica di una regione che aveva ospitato, accolto e nutrito i grandi del cinema italiano. E questa è anche la dimostrazione che investire sempre di più in cultura rappresenta un’opportunità di crescita, con sempre più case di produzione che scelgono l’Emilia-Romagna per fare cinema, puntando sul nostro territorio”.

In quest’ambito continua il lavoro di valorizzazione del cinema d’autore del nostro passato- aggiunge il presidente -, come dimostra questo 2020, anno del Centenario dalla nascita di Federico Fellini, sul quale siamo concentrati con un Comitato nazionale interistituzionale, per proseguire con altri grandi quali Bertolucci, Pasolini, Antonioni, Guareschi e altri ancora, su cui stiamo lavorando per creare suggestioni di itinerari turistici legati alla loro vita e alle loro opere più significative”.

“Questo evento- conclude il presidente Bonaccini- ci regala grandi emozioni attraverso una storia in cui emerge la ricchezza della diversità, e nello stesso tempo particolare fiducia nel percorso intrapreso dalla Film Commission regionale, con il sostegno negli ultimi anni di importanti progetti cinematografici. A Giorgio Diritti, al protagonista Elio Germano e a quanti abbiano reso possibile questo film, un grande in bocca al lupo”.

“Siamo fieri di essere riusciti in pochi anni a mettere in campo un Fondo a sostegno delle produzioni cinematografiche e dare alla nostra Regione il posto che merita per il sistema cinema nazionale- ha aggiunto l’assessore regionale Mezzetti- e Palomar sta interpretando con coerenza e continuità un ruolo di volano per il rilancio della nostra filiera cinematografica, e di questo ringrazio Carlo Degli Esposti e Nicola Serra, nostri partners anche nella fiction ‘La guerra è finita’ con l’Emilia-Romagna ancora protagonista”.

La Destinazione turistica Emilia accompagna il film a Berlino, anche con un contributo enogastronomico alla serata sul cinema italiano all’Ambasciata italiana, mentre le città di Reggio Emilia e Bologna ospiteranno le anteprime del film prima dell’uscita in sala.

La proiezione a Bologna

Con la scelta di piazza Nettuno il progetto vuole richiamare, con un’opera originale, l’emozione di un’esperienza visuale che parte essenzialmente più dall’opera d’arte di Ligabue che dal prodotto cinematografico destinato alle sale. La video installazione verrà proposta per nove serate dal 21  al 29 febbraio (escluso il 28 febbraio) dalle 19 alle 21. Il progetto prevede un video di circa cinque minuti, dove interagiscono i dipinti di Ligabue e le immagini del film a lui dedicato. In sottofondo la musica andrà a sottolineare i momenti salienti della proiezione. L’installazione segnerà anche l’inizio dell’intensa attività dell’Emilia-Romagna Film Commission alla Berlinale 2020.

L’Emilia-Romagna a Berlino

Oltre al film di Diritti a Berlino c’è anche altro. Nella Sezione Forum troveremo David Zamagni e Nadia Ranocchi di Collettivo Zapruder con Zeus Machine. L’Invincibile, opera dedicata alle dodici fatiche di Ercole, celebrate in insolite e attuali declinazioni. La Cineteca di Bologna, presente in tutti gli appuntamenti internazionali di rilievo, non poteva mancare proprio nell’anno dedicato ai 100 anni di Federico Fellini, in collaborazione con The Film Foundation, portando in sala il restauro di Il bidone, film del 1955 di cui il Maestro riminese curò la regia e la sceneggiatura, realizzata insieme a Ennio Flaiano e Tullio Pinelli. Il restauro, realizzato a Bologna presso L’Immagine Ritrovata, è stato curato in collaborazione con Titanus grazie al sostegno di George Lucas Family Foundation.

Il film

Il film “Volevo nascondermi”, è un bio-pic sulla vita del pittore e scultore Antonio Ligabue. Diretto dal bolognese Giorgio Diritti, vede Elio Germano nei panni del pittore cresciuto artisticamente in Emilia. Il lungometraggio, realizzato da Palomar e Rai Cinema col sostegno dell’Emilia-Romagna Film Commission, sarà nelle sale a partire dal 27 febbraio, distribuito da 01. Il film oltre a ripercorre le vicissitudini di Ligabue, racconta al contempo in modo vero e attento i luoghi e le comunità di quell’Emilia in cui il pittore ha vissuto fino alla sua morte, avvenuta a Gualtieri (Re) nel 1965.

Si racconta la vita dell’artista, che sin da bambino trova nella pittura il suo personale riscatto al senso di solitudine ed emarginazione. Toni, questo il nomignolo di Antonio, ha vissuto un’infanzia e un’adolescenza altrettanto difficili. Figlio di una donna italiana migrata in Svizzera, viene affidato a una coppia del posto, con la quale ha sempre avuto rapporti di amore e odio. Dopo aver aggredito la madre adottiva, viene espulso dalla Svizzera e mandato in Italia, dove vive sulle rive del Po, patendo non solo il freddo, ma anche la fame e soprattutto la solitudine. L’incontro con lo scultore Renato Marino Mazzacurati è l’occasione per riavvicinarsi alla pittura e l’inizio di un riscatto in cui sente che l’arte diviene l’unico tramite per costruire la sua identità, la vera possibilità di farsi riconoscere e amare dal mondo. Toni, un uomo rachitico, brutto e sovente deriso diventa il pittore immaginifico dipingendo tigri, gorilla e giaguari, vivendo sulla sponda del Po.

Trailer del film

https://www.youtube.com/watch?v=D5oC_NYpV0s