Torna il problema smog, con tutti i capoluoghi di provincia della nostra regione che nella giornata di ieri hanno raggiunto valori medi di PM10 vicini o superiori ai 100 microgrammi al metro cubo, il doppio del limite consentito dalla norma. Una situazione che da domani farà scattare nuovamente le misure emergenziali in tutte le province salvo Forlì Cesena. Le concentrazioni più alte a Modena con 125 microgrammi su metro cubo, seguita da Bologna a 118.
Una situazione di grave inquinamento che dura da inizio gennaio e per risolverla servono misure ancora più incisive rispetto alle misure emergenziali presenti nel PAIR2020, che al momento non sembrano essere in grado di dare risposte al problema sanitario delle nostre città.
«Servono misure incisive da attuare in tempi strettissimi per incidere sulle principali fonti emissive nelle nostre città: il traffico veicolare ed i riscaldamenti. Se il fondamentale lavoro sulla riqualificazione energetica degli edifici comporta tempi più lunghi – continua l’Associazione – le misure per ridurre le emissioni da traffico sono invece di rapida implementazione a costi quasi nulli».
«Proponiamo da subito due misure immediatamente attuabili: la prima è di trasformare le domeniche ecologiche in lunedì ecologici. Chiediamo di bloccare il traffico in una giornata lavorativa invece che durante il fine settimana, favorendo però gli spostamenti dei cittadini rendendo gratuiti tutti i mezzi pubblici della regione per questa giornata. Un’azione che favorirebbe anche un cambio di abitudini negli stili di mobilità privata, facendo conoscere a tutti i servizi pubblici delle nostre città, spesso sconosciuti, implementando l’utilizzo del trasporto pubblico come soluzione più economica, comoda e sostenibile».
La seconda azione che può essere immediatamente messa in campo è la riduzione della velocità in autostrada in caso di “emergenza smog”, prendendo spunto dal progetto europeo BrennerLEC che ha dimostrato come la riduzione a 100 km/h della velocità massima in autostrada porti ad una riduzione fino al 30% degli ossidi di azoto emessi dal traffico. Su questo i sindaci dei Capoluoghi dovrebbero essere in prima linea nel perorare questa richiesta di fronte al Ministro delle infrastrutture DeMicheli.