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La Regione Emilia-Romagna finanzia una borsa di dottorato di ricerca intitolata alla memoria di Marco Biagi

Indagare il lavoro nell’Italia di oggi, dal punto di vista giuridico, sociale ed economico, alla luce dei processi di cambiamento in atto e delle nuove dinamiche di sviluppo. Nasce con questi obiettivi la borsa di dottorato di ricerca intitolata alla memoria del professor Marco Biagi, finanziata dalla Regione Emilia-Romagna per mantenere viva l’attenzione sulla figura e sulla attività di studio del giuslavorista, barbaramente ucciso nel 2002 dalle Brigate Rosse.

Attribuita attraverso la Fondazione che porta il nome di Marco Biagi, la borsa per il dottorato – che si svolgerà all’Università di Modena e Reggio Emilia – quest’anno è dedicata alla ricerca su “Capitale umano: differenziali di genere e implicazioni sul mercato del lavoro”, ed è volta ad analizzare i fattori che determinano le diseguaglianze nell’occupazione delle donne e degli uomini.

“Lo avevo annunciato a marzo, alla presenza del Capo dello Stato, al convegno che la Fondazione universitaria intitolata a Marco Biagi organizza ogni anno per ricordare il professore e la sua vita dedicata alla conoscenza e al dialogo, pilastri della democrazia- spiega il presidente della Regione, Stefano Bonaccini-. Ho condiviso questa scelta, le sue ragioni e i suoi obiettivi con la signora Marina Biagi, che voglio ringraziare ancora una volta per la qualità e l’impegno della Fondazione che presiede, pensata a pochi giorni dalla morte del professore per portare avanti il suo pensiero riformatore. Spero- continua il presidente- che il finanziamento ogni anno di una borsa di ricerca che permetta ad una giovane ricercatrice o ricercatore di indagare che cos’è il lavoro oggi, possa dare un piccolo contributo in questa stessa direzione. Il diritto ad accedere ai più altri gradi dell’istruzione e il lavoro sono temi per noi prioritari; coniugarli in ricordo del professor Biagi per noi, dunque, è un grande onore. Un onore che vorrei condividere con tutti coloro che riconoscono un ruolo sociale alla memoria in un presente che a volte sembra essere capace di produrre solo contemporaneità, o peggio di usare la memoria rinnegando la storia. Per questo- conclude Bonaccini- colgo l’occasione per ringraziare il sindaco e il liceo delle Scienze umane a indirizzo ‘economico sociale’ di Palagano, in provincia di Modena, intitolato in questi giorni al professor Marco Biagi”.

“Ringrazio, a titolo personale e della Fondazione che presiedo, il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, per avere sempre sostenuto i progetti della Fondazione ed in particolare lo ringrazio oggi per questo ulteriore importante contributo- afferma Marina Biagi.- Uno degli obiettivi principali della Fondazione è dare opportunità di studio e ricerca a giovani meritevoli e grazie a questa borsa di studio potremo garantire l’accesso al corso di dottorato in Lavoro, Sviluppo e Innovazione di Unimore ad aspiranti dottorande/i, condividendo con la Regione i temi del progetto di ricerca, così come avvenuto quest’anno, anche per il futuro”.

“Il Dipartimento di Economia ‘Marco Biagi’- spiega il direttore, professor Tommaso Fabbri- insieme alla Fondazione Marco Biagi, è stato tra i primi a livello nazionale a intraprendere la strada dei dottorati di ricerca cosiddetti innovativi, caratterizzati in particolare dall’apertura alle imprese e alle istituzioni del territorio. Oggi, questo riconoscimento da parte dell’autorità regionale è per noi di grande importanza, perché conferma l’opportunità delle scelte fatte, ci gratifica e ci motiva per il futuro”.

“Ringrazio la Regione Emilia-Romagna per il finanziamento della borsa di dottorato- sottolinea la professoressa Tindara Addabbo, coordinatrice del dottorato- in un campo in cui anche i risultati 2018 appena resi disponibili dell’indagine Pisa (Program for international student assessment) dell’Ocse sulle aspettative e le competenze di ragazze e ragazzi di 15 anni, confermano la presenza di persistenti divari di genere e giustificano ulteriormente, dunque, l’importanza di indagare le determinanti di questi divari che poi si riflettono in diseguaglianze nell’accesso e nella posizione nel mercato del lavoro”.

“I divari di genere esistono, a partire dalla formazione, con la scelta di aree disciplinari differenti alle superiori e all’università da parte dei ragazzi e delle ragazze, che determinano sbocchi professionali diversi, e che creano in seguito differenziali salariali- spiega l’assessore regionale al Lavoro e all’Università, Patrizio Bianchi-. La Regione Emilia-Romagna ha investito in questa legislatura 15 milioni di euro in progetti biennali e triennali per sostenere i giovani e le loro famiglie con azioni di orientamento per promuovere l’accesso delle ragazze a percorsi di istruzione e formazione in ambito scientifico e tecnologico- aggiunge l’assessore-. Una borsa di dottorato in questo ambito può aprire una visione nuova e nuovi scenari per operare un cambiamento, con un effetto positivo sul disegno delle politiche necessarie per il superamento dei divari”.