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Antibiotici, lunedì 18 novembre la Giornata europea. In Emilia-Romagna continua a ridursi l’uso di quelli con maggiore impatto sulle resistenze

Sono una risorsa preziosa: il loro utilizzo ha permesso di salvare molte vite. Spesso però, ancora oggi, vengono usati a sproposito, anche quando non sono necessari. Parliamo di antibiotici: se assunti inutilmente, potrebbero non funzionare più in caso di bisogno effettivo. È il motivo per cui non diminuisce l’attenzione, in Emilia-Romagna, verso un uso corretto di questi medicinali, tanto più se i pazienti sono bambini.

Lunedì 18 novembre, Giornata europea degli antibiotici, è l’occasione per rilanciare la campagna informativa del Servizio sanitario regionale sul loro utilizzo corretto.

“La campagna informativa è un punto forte della strategia regionale, che si aggiunge alle azioni per l’uso attento e consapevole degli antibiotici in ambito territoriale e ospedaliero- ricorda l’assessore alle Politiche per la Salute, Sergio Venturi-. È indubbiamente positivo il fatto che in questi anni i consumi siano diminuiti, e che siano diminuite le prescrizioni: vuole dire che stiamo lavorando nella direzione giusta. Non dobbiamo tuttavia abbassare la guardia: il ‘fai-da-te’ è sconsigliato- conclude l’assessore- e, per qualsiasi dubbio, l’invito è di consultare sempre il medico o il pediatra di famiglia”.

La campagna del Servizio sanitario regionale 

“Antibiotici. È un peccato usarli male. Efficaci se necessari, dannosi se ne abusi”: questo lo slogan della campagna, che è presente anche quest’anno nelle biblioteche, con segnalibri e blocchetti per appunti da mettere a disposizione degli utenti.

Locandinevideo, opuscoli, infografiche e gif animate. Diversi gli strumenti messi in campo per sensibilizzare i cittadini a un uso corretto di questi farmaci, disponibili negli ambulatori di medici e pediatri, negli spazi pubblici del Servizio sanitario regionale e nella pagina dedicata sul portale Salute della Regione. La campagna proseguirà anche sul web e nel trasporto urbano (bus o pensiline delle fermate) di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini.

Antibiotici, istruzioni per l’uso

La resistenza dei batteri agli antibiotici è un problema di sanità pubblica, come testimoniano i dati epidemiologici a livello nazionale e internazionale, perché favorisce il diffondersi di germi sempre più difficili da contrastare. Per alcune infezioni comuni come raffreddore e influenza, gli antibiotici non servono; in questi casi, la soluzione migliore è aspettare che l’infezione faccia il suo decorso naturale, usando solo rimedi per alleviare i sintomi. L’invito rivolto ai cittadini è di lasciare che sia il medico a decidere se gli antibiotici servono oppure no. Se viene prescritto l’antibiotico, occorre seguire alcune regole: rispettare dosi e orari indicati; completare tutte le dosi anche se dopo un paio di giorni ci si sente meglio; contattare il medico se compaiono effetti indesiderati.

Diminuisce in regione il consumo di antibiotici a più elevato impatto sulle resistenze

In Emilia-Romagna, dopo diversi anni di calo progressivo dell’utilizzo degli antibiotici, nel 2018 si è osservato uno stallo dei consumi complessivi (17,2 dosi medie giornaliere ogni 1.000 abitanti rispetto alle 16,8 del 2017). Tuttavia, anche lo scorso anno è continuata la riduzione dell’uso degli antibiotici a più elevato impatto sulle resistenze: fluorochinoloni nella popolazione generale, penicilline protette e cefalosporine tra i bambini.

La riduzione è particolarmente significativa per i fluorochinoloni (– 35% dal 2011 al 2018), considerati antibiotici critici non solo per le resistenze ma anche per i potenziali effetti avversi. Infatti, in base alle recenti raccomandazioni dell’Agenzia europea per i medicinali (Ema) e dell’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa), questa categoria di antibiotici non va utilizzata in presenza di alternative terapeutiche e, in particolare, devono essere prescritti con attenzione negli anziani a causa dell’aumentato rischio di tossicità. L’Emilia-Romagna è tra le regioni che, nel panorama nazionale, spiccano per l’uso cauto di questi medicinali, sia in ambito territoriale che ospedaliero.

Per quanto riguarda le penicilline protette, la riduzione è del 47% nel periodo 2011-2018, e del 51% per le cefalosporine; se poi si prendono in considerazione le prescrizioni totali di antibiotici in pediatria, negli stessi anni si rileva un – 35%.

Segnali positivi vengono anche da resistenze antibiotiche più basse, risultato di un uso più attento di questi farmaci e delle attività di controllo della trasmissione dei microrganismi resistenti nei diversi ambiti assistenziali. Si riduce in particolare la resistenza ai carbapenemi della Klebsiella pneumoniae, un microrganismo che può causare gravi infezioni, soprattutto in ospedale. La percentuale di questo tipo di resistenza è scesa dal 24,4% del 2015 al 14,5% del 2018; sempre nel 2018, si è osservata anche una significativa riduzione del numero di infezioni invasive dovute a questo microrganismo. Analogamente, per le infezioni pediatriche, è stata rilevata una progressiva riduzione (dal 22,6% del 2007 al 6,9% del 2018) della resistenza all’eritromicina dello Streptococcus pyogenes, causa delle faringotonsillite batterica.