casaPersone, famiglie e socialità. Questo il cuore del programma di Housing sociale promosso e sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna, che per realizzarlo aveva indetto, lo scorso luglio, un bando rivolto a cooperative e imprese costruttrici.
Approvata dalla Giunta la graduatoria del bando rivolto a cooperative e costruttori, si parte: 14 progetti si sono aggiudicati i 5 milioni di euro messi a disposizione dalla Regione per il 2019, finalizzati alla realizzazione di alloggi da realizzare senza consumo di suolo. Attraverso la demolizione di edifici già esistenti, si punta alla sperimentazione di soluzioni abitative innovative ed efficienti anche sotto il profilo energetico e sismico; come, ad esempio, progetti specifici di cohousing e di abitare solidale in appartamenti nuovi o recuperati.
In tutto 127 alloggi, destinati a giovani coppie, famiglie numerose o con un solo genitore, anziani, disabili. Tutti con un reddito medio basso, che non posseggono i requisiti per l’assegnazione di un alloggio popolare e, allo stesso tempo, non possono permettersi l’acquisto di un’abitazione nel libero mercato.
A rispondere al bando sono state aziende private e cooperative del territorio, interessate ad aderire alla formula per l’housing sociale promossa dalla Regione, per incrementare in Emilia-Romagna l’offerta di alloggi sociali destinati ad essere prima casa, con un costo di acquisto calmierato, ed anche mediante la locazione con patti di futura vendita.
“Per la prima volta in Emilia-Romagna- sottolinea il presidente della Regione con delega al Welfare, Stefano Bonaccini- avviamo un programma che non si limita semplicemente ad offrire un posto in cui vivere, bensì a favorire un nuovo modello di abitare, attraverso soluzioni in grado di promuovere le relazioni tra gli inquilini e costruire vere e proprie piccole comunità tra vicini di casa. Con l’avvio di questo programma sperimentale, rafforziamo ancora di più il nostro impegno tema della casa per le persone meno abbienti. E lo facciamo guardando in particolare alla fascia di cittadini con redditi bassi o medio-bassi che non riescono comunque a sostenere l’acquisto di un’abitazione o un canone di locazione al prezzo di mercato”.
Contributi e beneficiari
Il contributo assegnato alle cooperative e imprese costruttrici varia da un minimo di 30 mila euro per alloggio a un massimo di 50 mila per gli interventi di recupero di vecchi edifici e di rigenerazione urbana. 5 mila euro in più per alloggio saranno riconosciuti ai progetti caratterizzati da contenuti di novità e sperimentazione, come ad esempio il ‘cohousing’: una modalità abitativa costituita da appartamenti privati a cui si aggiungono spazi e servizi comuni (lavanderia, giardini, sale di ritrovo e per il tempo libero, anche aperte ad usi e fruitori esterni). Dei 14 progetti vincitori del bando, 7 presentano queste caratteristiche innovative.
Il programma di Housing sociale è rivolto a persone con un reddito che non superi 41.006 euro di Isee (o 55.000 euro se appartenenti a nuclei familiari distinti, che intendano costituirne uno nuovo), che possono così acquistare, anche attraverso patti di futura vendita, una delle case selezionate dal bando con uno sconto sul prezzo dell’immobile pari al contributo ottenuto dal costruttore (da 30 a 40 mila euro). In alternativa all’acquisto diretto, i beneficiari del programma potranno prendere in affitto gli appartamenti disponibili con patti di futura vendita e contratti scontati del 20% sul canone concordato (una tipologia di locazione frutto di particolari accordi territoriali tra le associazioni di proprietari e inquilini).
Non potranno usufruire delle opportunità offerte dal programma coloro che possiedono altri appartamenti (anche in usufrutto) in Emilia-Romagna oppure hanno ricevuto in precedenza altri contributi pubblici per l’acquisto di una casa.